Il tempo passa – la nostra missione non cambia

domenica 4 agosto 2024

Urs von Arb, RC Bern Kirchenfeld

Il pensiero rotariano, ossia sviluppare idee e soluzioni a favore della comunità, ci tocca e ci motiva arrivando a superare le nostre stesse capacità. L’amicizia rotariana è proverbiale. Questo assunto è stato il cardine del programma identificato dai tre Governatori svizzeri, Dr. Alex Schär (D 1980), Simon Bichsel (D 1990) und Thomas Hunziker (D 2000) in occasione dei festeggiamenti del 22 giugno 2024: in questa occasione il Rotary ha dimostrato di saper superare se stesso.

Il preludio ufficiale alla festa è stato dato dalla On. Presidente della Confederazione Viola Amherd. 100 anni fa, appena dopo la fondazione del Rotary Club Zurigo, una delegazione rotariana si recò a Palazzo Federale per incontrare l’allora Presidente della Confederazione On. Ernest Chuard, al quale vennero illustrati il Rotary Club e le sue finalità. Era, per così dire, un modo per ottenere un cortese ricambio della visita.

Fino ad oggi il Rotary, che fa parte della società civile, si impegna in tutto il mondo avviando progetti a scopo sociale, promuovendo istruzione ed economia locale nei paesi svantaggiati, avviando e ultimando progetti a scopo sociale, in aggiunta all’ambiente e alla Pace; su un altro livello la Svizzera persegue esattamente gli stessi obiettivi. Parimenti al Rotary in generale, anche quello svizzero fa affidamento su persone che si vogliono liberamente e disinteressatamente impegnare a favore della comunità. Costoro devono sempre mettere in conto il fatto che i loro sforzi possono essere messi in discussione e che il successo non sia sempre dietro l’angolo. Chi non fa nulla non corre il rischio di sbagliare; tuttavia, a medio e a lungo termine il suo mancato agire non provocherà alcun miglioramento.

Il Presidente della Confederazione Viola Amherd ha dato il via ufficiale. Foto: André Springer

In questo momento le sfide che abbiamo davanti sono enormi e per rapporto a 100 anni fa sono probabilmente ancora più complesse. In considerazione delle innumerevoli cose da fare sarebbe scoraggiante, irresponsabile e da ultimo imperdonabile agire senza identificare soluzioni condivise. In questi tempi servono persone coraggiose che vogliono dare una mano accettando la sfida.  

Al termine l’On. Viola Amherd ha rivolto un caloroso ringraziamento alle Rotariane ed ai Rotariani presenti per ciò che incessantemente svolgono da lunghi anni. Con il proverbio «Nit luggla gwinnt» (chi non molla vince) ha augurato a tutti gli ospiti presenti buon divertimento in occasione della festa per il centenario!

Il Presidente del Rotary International, Gordan R. McInally, ha avviato il suo discorso con un sentito «Dankeschön!» Questa è peraltro l’unica ricompensa alla quale una Rotariana o un Rotariano possono ambire. Ha ringraziato la compagine rotariana svizzera e FL per le iniziative che sostengono, da quelle con indirizzo umanitario come Shelterbox passando da quelle nazionali a quelle internazionali in diversi ambiti di intervento come l’Azione Professionale o lo Scambio Giovani.

La fiamma rotariana accesa 100 anni fa in Svizzera fa ancora sentire il suo calore. A livello mondiale la squadra è passata dai quattro fondatori del 1905 a 1.4 milioni; dal primo Club fondato a Chicago il Rotary è ora presente in 200 Paesi.

Anche le modalità nelle quali il Rotary agisce sono cambiate. Dal primo progetto – una toilette pubblica a Chicago nel 1907 – il Rotary ha avviato e sostenuto una lunga serie di progetti umanitari. Il più noto è sicuramente il programma per la lotta contro la Polio. Al suo avvio nel 1988, 1000 bambini in 125 diversi paesi venivano annualmente contagiati dalla malattia, con le conseguenze che sapete. Grazie all’instancabile impegno del Rotary, 35 anni dopo possiamo dire di avere pressoché eliminato il problema. Ciò è stato possibile solo grazie a una raccolta fondi di dimensione impressionante, ma soprattutto grazie all’impegno personale di molti volontari. Lo stesso dicasi per altri progetti a sfondo umanitario e medico. Recentemente si è aggiunto un ulteriore ambito che mette a fuoco il tema della salute psichica.

Con il motto «Enjoy today – tomorrow is still much to do» Gordon ha inteso creare un ideale arco fra i festeggiamenti e ciò che attenderà il Rotary durante i prossimi anni. 

Prima dell’avvio dei festeggiamenti Il Rotariano Prof. Dr. Marcel Tanner ha intrattenuto gli ospiti citando una riflessione di Zig Zagler: «all’inizio non serve essere grandi ma bisogna iniziare per ambire ad essere grandi». Questa citazione incorpora lo spirito rotariano, che attribuisce a ognuno la capacità di agire e smuovere qualcosa. Con questo assunto Tanner ha citato la attuale campagna di lotta contro la malaria, un vero e proprio progetto che nell’ efficacia si distanzia fortemente da un «progettino» isolato. Per marcarne l’efficacia, si tratta di dare al progetto un forte slancio iniziale, che lo porti a una dimensione tale da poter sussistere anche nel futuro. Su questa falsariga sono nate iniziative che tuttora sono parte delle comunità interessate e che ancora rappresentano per loro un valore aggiunto. A tale scopo necessita una visione d’insieme e un modo di agire che per essere accettato deve rispettosamente tenere conto delle usanze e delle normative locali.

Nel caso della lotta contro la malaria, dal 2000 al 2015 la mortalità è scesa globalmente del 25%; in 10 anni un milione di morti sono state evitati. Il punto di partenza risale al 1994 («Kristallisationspunkt»**) allorché il D1980 decise di sostenere un progetto in Tanzania per la lotta contro la malaria. Questa fase iniziale fu la pietra miliare per una successiva collaborazione con l’aiuto svizzero allo sviluppo. Ciò che era stato avviato su una base strettamente locale fu velocemente allargato su base nazionale, più tardi a tutta l’Africa e in seguito su un piano globale. Oggi la lotta contro la malaria si avvale annualmente di un miliardo di US$, con la sua sezione “Rotary against Malaria” (RAM) il Rotary svolge un ruolo di primo piano.

Il Prof. M. Tanner usa la lotta contro la malaria per illustrare come si possano raggiungere grandi risultati. Imm.: A. Springer

La conclusione del Dr. Tanner inerisce i prossimi decenni: «Non si tratta di fare per forza qualcosa di grande bensì di agire con modalità ordinarie e consolidate nel rispetto dei vostri valori personali». Qui non dobbiamo inventare -a tutti i costi- nuovi progetti ma saper partire con coraggio da situazioni già esistenti. Cercare dunque e trovare questo punto di partenza** ci aiuterà nel portare avanti il progetto oltre che a renderlo riproducibile in altre situazioni similari.

Un nuovo e analogo punto di partenza riguarda il progetto ROMI (Rotary Mental Health Initiative), un progetto dei tre Governatori in collaborazione con un professionista specializzato nella cura dei bambini e dei giovani, il Dr. med. Kurt Albermann, promotore di un’iniziativa nel campo della salute psichica. Nei bambini e nei giovani le malattie psichiche sono in forte aumento e mostrano numeri allarmanti: il 35.9% delle ragazze e il 15.3% dei ragazzi soffrono a causa di gravi patologie psichiche. Anche nei giovani il carico mentale derivante dallo stress è aumentato. In collaborazione con scuole-pilota, con gli stessi giovani, con i loro genitori e con persone con competenza professionale il Rotary ha sviluppato un programma che si occupa di migliorare le condizioni di salute psichica dei giovani. Ciò comprende la trasmissione di esperienze e competenze acquisite, test sull’autoefficacia, miglioramento della capacità di resilienza e apprendimento di un comportamento sano nei confronti dei media digitali. Il dado è tratto, necessitano comunque persone qualificate provenienti dai diversi ambiti interessati: vogliamo comporre un team al fine di lavorare congiuntamente sul progetto!

I partecipanti al Scambio giovani del Rotary hanno eseguito la tradizionale sfilata di bandiere. Immagine: André Springer

Le-i rappresentanti del Rotaract ai festeggiamenti di Berna ci hanno piacevolmente intrattenuto illustrando ciò che svolgono: sono 418 membri ripartiti su 19 Clubs. Anche lo Scambio Giovani è stato e permane quale pilastro della vita rotariana. Nel mondo contiamo attualmente 5660 studenti interessati al programma, fra questi 58 provengono dalla Svizzera. La tradizionale e colorita parata delle bandiere, organizzata con i 50 ragazzi stranieri attualmente residenti nel nostro paese ha ben mostrato l’effetto della diversità. Spesso lingue e culture diverse rappresentano l’avvio di una nuova rete di conoscenze che durerà per tutta la vita e talvolta anche l’avvio di un futuro come rotariano. Altresì detto: «Anche altrove ci sentiamo a casa».

Dopo la parte ufficiale, il programma della cena ufficiale non si è limitato al piacevole aspetto culinario. La Rotariana Nubya ha saputo trasmettere un pensiero tramite la sua voce e le sue note, al punto da generare danze spontanee fra i presenti.

Il Rotariano Dr. Christian Bischof, prestigiatore, ha trasformato l’Arena in un luogo magico provocando sorpresa e sorriso sui visi dei presenti. Con charme e humour ha saputo tenere gli ospiti con il fiato sospeso arrivando a giocare a carte contemporaneamente con 840 persone: probabilmente un record!

In breve, è stata una festa come se ne vedono di rado -densa di significato, vivace, pensierosa, emozionante, coinvolgente. Numerosi sono stati i momenti salienti, che hanno ben mostrato quanta diversità è insita nel Rotary. Una piccola critica espressa da tutti riguarda il termine dell’esibizione del complesso «This Masquerade» che alla 1.00 di notte ha riposto gli strumenti con grande rincrescimento die presenti. Ma sappiamo però che, quando ci lamentiamo per qualcosa che finisce troppo presto . . . sotto sotto è il complimento più bello che possiamo rivolgere agli organizzatori.

A loro e a tutte le persone coinvolte rivolgiamo i nostri ringraziamenti: senza una minuziosa e puntuale pianificazione una festa di queste dimensioni non avrebbe avuto luogo. Un grazie anche a tutti gli aiutanti che durante la manifestazione si sono attivati. E, siccome una festa vive anche grazie ai partecipanti che l’hanno frequentata: grazie a tutta la famiglia rotariana che è arrivata in massa a Berna.

Il ritorno a casa è stato allietato da un’opera che ricorda i 100 anni del Rotary. Vale la pena di leggere questo libro edito e regalato a tutti i presenti dal RC Zurigo. Probabilmente per qualche tempo si troverà su qualche comodino rotariano.

Non è una festa senza ballare. Immagine: André Springer

Celebrazione dell'anniversario 100 anni di Rotary Svizzera-Liechtenstein